Essere Comandanti

Quando ho deciso di conseguire la patente nautica potevo farlo in una di quelle “scuole” che te la fanno prendere in un weekend. Ho fatto una scelta diversa perché volevo che mi venisse trasmessa anche la cultura nautica e marinara: ho scelto la Lega Navale.

Al termine del corso (durato mesi), ho conseguito il titolo di Comandante di unità da diporto (fino a 24metri) a vela/motore senza limiti (dalla costa).

Quello che mi ha colpito di più, e mi colpisce ancora, è la responsabilità che ha un Comandante verso, in ordine: equipaggio, unità (imbarcazione) e sé stesso.

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Perché no?

Sono anni che scrivo, più o meno.

Alla fine credo proprio che sia la cosa più costante che abbia fatto indipendentemente dall’ambito in cui mi sia ritrovato.

Tranne a scuola: lì preferivo di gran lunga la matematica e le materie scientifiche, addirittura ricordo l’ansia dell’italiano e della grammatica (che a undici anni chiamavo “drammatica”).

I numeri mi davano sicurezza, mi ci ritrovavo sempre: mi fidavo di loro perché riuscivano sempre a portare ordine e tranquillità in tutto.

E, soprattutto, ricordo la soddisfazione dei risultati giusti, inconfutabili, deterministici, un punto fisso.

Di tante insicurezze che avevo, l’unica certezza era la matematica.

Poi mi sono dedicato all’informatica, più che altro per il senso di praticità ed immediatezza che dava nel creare qualcosa di tuo: qualcosa che facesse esattamente quello per cui l’avevi pensato.

Ma ho sempre avuto altre passioni, collaterali: l’aeronautica, e la storia.

Entrambe poi le ho sempre arricchite di molte nozioni del loro ecosistema, sostanzialmente culturali.

Per l’aeronautica mi son dedicato per anni alla simulazione di volo, effettuando voli completi di linea e charter, utilizzando decine di diversi tipi di velivoli, studiandoli tutti, uno per uno, il loro comportamento di volo e la loro condotta.
Le soddisfazioni sono state molte, entrando a far parte di un’associazione nazionale PVI (Piloti Virtuali Italiani), ho avuto modo di entrare in contatto con tantissime persone con la stessa passione e organizzare eventi e fiere, anche a livello organizzativo – facendo parte del direttivo nazionale dal 2009 al 2014 – tra cui i più importanti sono stati i WAG 2009 a Torino e la rievocazione storica del volo di D’Annunzio su Vienna (di cui sono stato il pilota dal Vittoriale degli italiani).
Per me la simulazione prende la piega storica, rievocando voli dei bombardieri della Seconda Guerra Mondiale o voli di linea degli anni 50: tutti velivoli meccanici, dove non ci fosse altra informatica (o mi sembrava di lavorare o, come dicevo, di avere un computer che simulava un aereo che simulava un computer).

Nel 2014 sono passato dall’aeronautica alla nautica perché la simulazione era diventata troppo simile al mio lavoro informatico (e quindi non riuscivo più a distrarmi), mentre quella vera era troppo costosa

Conseguendo nel 2015 la Patente Nautica Vela e Motore senza limiti, ho cominciato quindi le mie avventure per mare.

Dal 2017 mi innamoro di una mia idea: un progetto letterario, ovviamente storico, e inizio le mie ricerche che mi portano sempre più ad amare tutta la Storia.

A quel punto comincio a mettere insieme un po’ di tasselli: il mio amore per l’epoca romana di quando avevo vent’anni (ho fatto parte di Novaroma con il mio nome Publius Constantinus Vetranio, di cui si trova ancora traccia della mia vittoria alle quadrighe, gara II), la mia passione per la Seconda Guerra Mondiale da adolescente (modellismo e documentari), il più recente attaccamento al periodo napoleonico e risorgimentale, e riprendendo il medioevo (inizialmente da me snobbato semplicemente perché troppo “mainstream”) rivalutandolo completamente, anche per il ruolo della Chiesa.

E a quel punto ho capito, realizzato, che al di là di tutte le mie passioni, la costante era la Storia.

A tutt’oggi coltivo il sogno di potermi laureare in questa materia, nel frattempo la studio con divertimento e voracità.

Alla fine quindi mi son detto perché no? Perché non ricominciare a scrivere “in un posto sicuro” che non siano solo post sui social che poi non si sa come ritrovare e catalogare?

Scriverò di questo e di tutto ciò che mi passa nella mente che riterrò sufficientemente culturale ed interessante, dato anche il mio recente interesse verso la politica.