Che voglia di buona politica di destra.
No, non sono diventato matto, credo davvero in quello che ho detto.
Da troppi anni lo scontro politico è rimasto, a parole, tra destra e sinistra, ma il problema è che nei fatti è completamente un’altra cosa.
Io davvero non ne posso più, da cittadino, di non avere scelta.
Ci sono una miriade di partiti in Italia, di destra, di sinistra, di centro, di un po’ più a destra, di molto a sinistra, liberali, radicali, estremisti, alti, bassi, verdi, gialli, rossi, azzurri…di tutto.
Ma io ho un modo primario di scelta: prima filtro tutti i partiti che non rispettano o non si riconoscono nella Costituzione, poi scarto tutti quelli che promuovono attività illegali (e non saltate fuori con storie tipo papà di Boschi o Bibbiano: parlo di attività illegali “strutturali” di partito e che hanno prodotto condanne), poi quelle immorali.
Ma solo io trovo incredibile che un cittadino debba autonomamente scremare dei partiti che, per logica, in una democrazia occidentale moderna (o per meglio dire: contemporanea) non dovrebbero nemmeno esistere?
Cioè per libertà di opinione si può votare per Forza Nuova, per Casa Pound o anche per la Lega, Fratelli d’Italia.
Ma quale libertà di opinione?
Sono partiti che nei migliori dei casi (Lega e Fratelli d’Italia) sono anacronistici: siamo in Europa, le dinamiche sono sovranazionali, i problemi sono sovranazionali, non possono che esserlo anche le soluzioni.
Non c’è da stare a discutere: è così, è logica, non opinione.
Ma non sarebbe bello se davvero i partiti fossero tutti rispettosi della Costituzione, delle Istituzioni, dei valori della democrazia (che chiameremo “regole”) e, partendo da questa base comune, ognuno esprimesse le proprie posizioni: di destra, di sinistra, di centro, centro-sinistra, centro-destra, ecc…?
Perché se non è così non c’è scelta, occorre votare solo quei partiti che rispettano “le regole”, di cui solo uno ha vocazione maggioritaria e tutti gli altri arrivano (tutti insieme) si e no al 5%.
Il problema è che sono tutti di sinistra o centro-sinistra.
Ed è davvero un grosso problema, nessuna ironia.
Perché così facendo si crea la narrazione secondo la quale “quelli di sinistra si credono migliori”, oppure “solo voi avete capito quali sono i valori” e via dicendo.

Non è così, eravate anche voi (cara gente di destra) migliori di ciò che siete diventati: quelle “regole” sono state condivise in passato, fanno parte dei motivi fondanti della nostra Repubblica, della nostra Costituzione ed è dovere di tutti quelli che partecipano, o vogliono partecipare, riconoscerli e riconoscersi.
Il voto ormai ha una logica consumistica, da supermercato
Perché poi, dalla nascita della stampa e della politica di massa – siamo nel XIX secolo – ad oggi il cittadino elettore si informa (percentualmente) meno e si lascia convincere di più e più facilmente.
Sarà colpa dei social, ma il risultato è che chi vota è assuefatto ad una logica consumistica da supermercato: voto questo perché mi da questo risultato.
Poi la politica è cosa più difficile e lenta, il risultato viene disatteso e l’elettore cambia il suo voto (le migrazioni dei voti negli ultimi anni, se non mesi, sono sotto gli occhi di tutti).
Già da anni (eravamo in campagna elettorale, fine 2017) dico che dovrebbe esistere un organo terzo ai partiti, che ne verifichi la correttezza di forma (non certo di contenuto, altrimenti si chiama censura): chi presenta o persegue programmi politici inattuabili o pericolosi (per l’economia, per i rapporti con l’estero, per l’ambiente, e per vari altri valori condivisi dal bene comune) semplicemente non dovrebbe poter essere candidato, in un Paese come il nostro.
Come dire, se giochi a calcio scegli la formazione, scegli il modulo, scegli la tattica, ma non puoi non conoscere o non rispettare le regole, perché se entri in campo e cominci a giocare la palla con le mani, ti fischiano fallo e non è che puoi dire “queste regole le avete imposte voi, noi vogliamo giocare a basket”.
Non funziona così.
Non piace questo sistema di regole?
Occorre cambiarle, ma per farlo bisogna riuscire a rispettare prima le attuali regole.
Io sono davvero stanco di non avere scelta.
Non vedo l’ora di essere indeciso tra il Partito Democratico e un altro partito o anche due (a vocazione maggioritaria, ergo: funzionale e funzionante), perché vorrà dire sì che la democrazia funziona e dove tutta la polarizzazione “sinistra-rispettosa” e “destra-fascista” verrà meno.
Ci stava riuscendo Berlusconi, a far uscire la destra dal suo nero, ma poi lui aveva troppi interessi personali e qualche vizietto (anche in questo caso non proprio legale, ancor più se si tratta di minorenni) di troppo.
Fino ad allora il tema destra e sinistra non mi appassiona proprio: io posso votare solo in chi rispetta il sistema in cui agisce, sia quello legislativo che etico e morale: i “buoni” partiti (e non i partiti buoni).