Essere Comandanti

Quando ho deciso di conseguire la patente nautica potevo farlo in una di quelle “scuole” che te la fanno prendere in un weekend. Ho fatto una scelta diversa perché volevo che mi venisse trasmessa anche la cultura nautica e marinara: ho scelto la Lega Navale.

Al termine del corso (durato mesi), ho conseguito il titolo di Comandante di unità da diporto (fino a 24metri) a vela/motore senza limiti (dalla costa).

Quello che mi ha colpito di più, e mi colpisce ancora, è la responsabilità che ha un Comandante verso, in ordine: equipaggio, unità (imbarcazione) e sé stesso.

Passare giorni in mare, senza tornare in porto, poi te lo fa capire meglio e sviluppi con i tuoi compagni di viaggio, con il tuo equipaggio, un rapporto inimmaginabile in altri ambiti.

Forse simile a quello tra commilitoni in guerra.

Quindi cresce in te il senso di responsabilità verso gli altri, cerchi di sapere di più su nozioni che quando hai pensato di prendere la patente nautica nemmeno consideravi: capire come intercettare i primi sintomi di malessere negli altri, evitare noncuranza e pigrizia (per distinguerli, appunto, dai sintomi), prevenire infortuni e incendi con la sicurezza a bordo (passiva e attiva), meteorologia e altre osservazioni locali per evitare di infilarsi in una tempesta o anche solo una raffica non voluta.

E diritto: sì perché come Comandante hai responsabilità che devi essere pronto ad assumerti non solo davanti al tuo equipaggio ma anche alla Legge.

Il fatto è che ti ritrovi ad essere responsabile delle loro vite.

In caso di emergenza poi, la tua capacità di comando (caratteristica che viene TESTATA in fase di esame dagli ufficiali di Marina) è quella che fa la differenza: è la capacità tattica non strategica di uscire da quella situazione “costi quel che costi”.

Valuti equipaggio, unità, te stesso, a volte in pochi secondi, e agisci.

Tu sei l’unico responsabile, poi dovrai sostenere (eventualmente) davanti alle Legge le motivazioni che ti hanno portato a quelle scelte, e la Legge giudicherà se quello che hai fatto è stato consono, responsabile, etico e deontologico in base alla situazione.

Se il tuo equipaggio è in pericolo di vita o se tu, come Comandante, non sei in grado di poter garantire le loro condizioni di vita, hai l’obbligo di farli sbarcare.

Questo è un principio di sicurezza, che viene prima di qualsiasi Legge; ovviamente nell’ordine mentale di un buon Comandante: nessuno è al di sopra della legge, lo fai per la sicurezza del tuo equipaggio e sai quello che rischi: come minimo la perdita del comando.

Ma sarai stato un buon Comandante, te lo riconosceranno e ti ridaranno il comando.

E se non succederà, tu sai che avrai garantito la sicurezza (e in alcuni casi la vita) a delle persone, e questo vale più di qualsiasi Legge o Comando.

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